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will give a lecture entitled SIR JOSHUA REYNOLDS E LA PITTURA BOLOGNESE.
Il pittore inglese Sir Joshua Reynolds fu uno dei maggiori e più apprezzati artisti del Settecento europeo. Presidente fondatore della Royal Academy di Londra, dalla cui cattedra pronunciò i famosi Discorsi sull'arte che influenzarono il gusto del pubblico e la formazione delle future generazioni di artisti, Reynolds aveva costruito la propria reputazione anche grazie ad un lungo soggiorno di formazione nel nostro paese, tra il 1749 e il 1752.
Joshua Reynolds nacque il 16 luglio 1723 a Plympton. La sua famiglia lo incoraggiò a disegnare e a dipingere fin dalla prima giovinezza e nel 1740 partì per Londra a studiare pittura con il ritrattista Thomas Hudson, accostandosi all'opera di Rembrandt e di Antoon van Dyck. Ma sappiamo che negli anni della sua formazione egli eseguì copie dei disegni a penna e inchiostro del pittore seicentesco Guercino.
In Italia, secondo le consuetudini dell'epoca, cominciò a copiare le opere dei grandi maestri, in particolare il San Michele Arcangelo di Guido Reni (c. 1635), conservato nella chiesa di Santa Maria della Concezione, e La scuola di Atene di Raffaello (1509-119. Nei suoi taccuini fece anche degli schizzi di opere, correndandoli di appunti dettagliati. L'insieme di quei taccuini testimonia la sua grande ammirazione per gli artisti italiani attivi tra la fine del Cinquecento e il Seicento, tra cui Ludovico Carracci, Federico Barocci, Andrea Sacchi e Carlo Maratti.
Reynolds e l'ammiraglio Augustus Keppel si incontrarono ai tempi del viaggio dell'artista in Italia e, una volta tornati in patria, Keppel introdusse il pittore presso le più potenti famiglie whig. Nel 1753 Reynolds si stabilisce a Londra e il successo non si fa attendere: non soltanto diviene il ritrattista più ricercato e più pagato d’Inghilterra, ma anche la massima autorità nel campo dell’arte e della cultura, fino a diventare nel ’68 il primo presidente dell’Accademia Reale.
Le amicizie strette con gli intellettuali e i letterati più brillanti della capitale trasformarono l'artista in uno dei protagonisti della vita culturale londinese e lo introdussero nel celebre circolo culturale delle Streatham Worthies, ossia delle personalità più in vista della città.
A mano a mano che i suoi ritratti diventavano più ricercati, egli alzò i prezzi di conseguenza. Se nel 1753 si faceva pagare quarantotto ghinee (equivalenti a circa tremila sterline odierne) per un ritratto a figura intera, alla fine del decennio poté chiederne cento e attorno alla metà degli anni Sessanta, centocinquanta. Era un pittore prolifico, in grado di produrre più di cento ritratti all'anno.
“Dannazione! Ma quanto riesce ad essere vario!”, esclamò nei suoi confronti Thomas Gainsborough. I ritratti di Reynolds offrono infatti una varietà vertiginosa di immagini, le quali si adeguano alla classe sociale del committente raffigurato. Il ritratto della Signora Scott, ad esempio, è l’immagine della sofisticata donna “alla moda”. Con le tele di Reynolds, il genere del “ritratto di società” assurge alla dignità di una vera e propria epica, che fa dei personaggi più degli esempi che degli individui, accentuandone il significato storico-morale.
GIOVANNA PERINI, nata a Bologna il 25 aprile 1956, è Professore ordinario di Storia della critica d'arte presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Urbino "Carlo Bo", ove dirige l'Istituto di Storia dell'arte ed Estetica dal 2001. Ha insegnato anche all'Università di Roma Tor Vergata e negli Stati Uniti, dove ha iniziato la sua carriera (Johns Hopkins University, Baltimora) e dove è stata Robert Baldwin Seminar Professor all'Oberlin College, Oberlin, Ohio. È membro di istituzioni scientifiche italiane e straniere, quali l'Accademia Clementina di Bologna, l'Accademia Raffaello di Urbino, la College Art Association of America e la Renaissance Society of America. È autrice di oltre un centinaio di pubblicazioni a stampa: tra i volumi da lei curati si ricordano Gli scritti dei Carracci, Bologna 1990; G. L. Bianconi, Scritti tedeschi, Bologna 1998; M. Schapiro, Per una semiotica del linguaggio visivo, Roma 2002. È tra i membri promotori e fondatori della Consulta Nazionale Universitaria degli storici dell'arte (C.U.N.S.T.A.) e socio fondatore della Società italiana di Storia della Critica d'Arte (S.I.S.C.A), nonché dal 1992 membro del Comitato Italiano del Comité International d'Histoire de l'Art (C.I.H.A.), di cui è ora vicepresidente.
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